Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía | Madrid

Cosa mi fa innamorare davvero di un Museo? Che sia in Italia o all’estero, che abbia collezioni particolarmente famose o no, il vero motivo per cui frequento un particolare tipo di Museo è sopratutto la storia dell’edificio che lo contiene. Mi piace pensare che attraverso edifici dismessi nasca l’arte fruibile a tutti, quel fenomeno che oggi si chiama Archeologia Industriale. Fabbriche, stabilimenti, stazioni e perfino miniere, oggi sono patrimonio inestimabile e conservando la loro essenza, vengono riadattati per trasmettere la cultura. Questa volta vi parlo del Reina Sofia di Madrid, che a questo concetto si avvicina molto perchè si tratta di un ex Ospedale attivo fino al 1986. Oggi conserva opere d’arte moderna e contemporanea. L’esempio lampante di come un edificio venga mantenuto così per come l’uso effettivo l’aveva ideato, con qualche accorgimento in più ed inserimenti di architetture contemporanee (quali i due ascensori di cristallo esterni e l’edificio “nuovo” Nouvel, collegato a quello antico come ampliamento).

Il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia si trova a Madrid, in pieno centro città e a pochi passi dalle principali attrazioni, per chi non vuole camminare troppo, è raggiungibile comodamente in Metro scendendo alla fermata Atocha, una stazione davvero particolare che consiglio la visita dopo essere passati dal Museo. E’ aperto tutti i giorni tranne il Martedì. Il biglietto d’ingresso è di 10 euro che, seppur esentata da questa spesa perchè studentessa di Belle Arti, sono soldi che consiglio a chiunque di spendere visto il valore artistico che ne contiene la visita.

Famoso sopratutto per ospitare opere dei più famosi pittori spagnoli come Picasso, Dalì e Mirò, non bisogna essere per nulla superficiali: due edifici da quattro piani e tantissimo patrimonio da scoprire, sopratutto per quanto riguarda la sezione di arte contemporanea e lo spazio per le mostre temponanee. L’attenzione del pubblico si focalizza subito per la presenza di. Devo essere sincera che una volta entrata mi sono subito fiondata ad osservarla! Io avevo un particolare motivo però: la vidi già due volte quando ero più piccola ed avevo un ricordo molto nitido, ma in proporzione di una bambina di 8 (la prima volta) e 10 anni (la seconda volta). L’effetto che mi ha fatto? Stupefacente, sopratutto dopo anni di studio al riguardo. Dopo una veloce osservata di qualche minuto e spinta tra la folla, mi sono ridiretta all’entrata ed ho iniziato il vero e proprio percorso, questa è una cosa che consiglio vivamente di fare: lasciatevi Guernica verso l’orario di chiusura, se fremete come me e volete vederla subito andate, ma tornate poi quando sarà tutto più tranquillo, ve la godrete molto di più.

Tra le altre cose, è fondamentale far visita anche ad opere di grande spessore come Il Grande Masturbatore di Dalì e la Donna in Blu di Picasso.

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