VILLA PERUGINI, CASA ALBERO | FREGENE (RM)

Immersa tra i pini di Fregene, a circa 30 km da Roma, la Casa Albero – o Villa Perugini – è un progetto sperimentale nato tra il 1968 e il 1975 grazie al talento di Giuseppe Perugini, sua moglie Uga De Plaisant e il figlio Raynaldo. Si tratta di una casa estrema, sospesa sul terreno, progettata come un organismo vivente: un intreccio di cubi modulari, pilastri in cemento a vista, vetro e strutture d’acciaio rosso.

Arrivando, ti accoglie la passerella rossa, quasi un ponte verso il futuro. La casa si alza sulla pineta, con geometrie che si aprono su spazi interni ed esterni. È come salire in un nido sospeso tra i rami.

Gli interni, pensati con pareti mobili e arredi integrati, esaltano la modularità: ogni cubo ha una funzione – camera, soggiorno, cucina – e collega con il giardino esterno. Il bagno-sfera (la “Palla”) è un elemento iconico ed esperienziale. La luce del mattino, filtrata dai pini, si posa sui travi in cemento, disegnando geometrie che fanno pensare a un pensiero architettonico vivente. Il calice sotto la struttura riflette la luce, creando un gioco di riflessi su pareti e soffitti.

Raynaldo Perugini, guida e custode della memoria dell’opera, ha condiviso racconti che espandono la percezione dello spazio: un vero viaggio nel tempo e nell’idea di casa come organismo fluido. Le visite, disponibili in occasione di eventi come Open House Roma, sono portate avanti in piccoli gruppi, con accesso regolamentato, senza servizi igienici, ma con un’autenticità pura. La Casa Albero non è solo un’esperienza architettonica, ma un’immersione nella sperimentazione, tra brutalismo leggero, modularità infinita e relazione intima con la natura circostante. Una scoperta che sfida il concetto tradizionale di abitare. Visitarla significa entrare in un progetto a metà tra casa e idea visionaria.

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